mercoledì 7 dicembre 2011

Quella parola che inizia per 'an' e finisce per 'mitismo'

Cartoline da Eurabia, di Ugo Volli
Quella parola che inizia per 'an' e finisce per 'mitismo'
A destra, il Machol Israeli Dancing Club

Cari amici,
al mondo succedono tante cose grandi e negli ultimi tempi di solito brutte, smottamenti politici, stragi, guerre fatte e minacciate. Ma talvolta sono interessanti e rivelativi anche i piccoli fatti, i dettagli del quadro. Questa volta vi racconto uno di questi piccoli fatti. Eccolo.

Circa 180 chilometri a Nordest di Melbourne, in un gruppo di colline chiamate pomposamente "alpi australiane" sorge la deliziosa cittadina di Mansfield (4000 abitanti) (http://en.wikipedia.org/wiki/Mansfield,_Victoria) che fra i suoi molti meriti, organizza ogni anno un festival di danze folkloriche finanziato dal governo dello stato di Victoria.

Nell'edizione di quest'anno del festival, ricca della partecipazione di troupes cinesi, ungheresi, armene, ucraine e irlandesi, è successo un piccolo incidente. Era stato invitato anche un gruppo israeliano chiamato "Machol Israeli Dancing Club", che però è stato escluso dalla manifestazione. Sapete perché? Perché si è rifiutato di cambiare il suo nome. Se a voi, che vi chiamiate Francesco o Davide, chiedessero per cortesia, come condizione di partecipare a un congresso o a una fiera, di rinominarvi Vladimiro o Muhammad, accettereste, no? Be' i danzatori israeliani hanno vilmente rifiutato e sono stati giustamente esclusi.

Ah, non vi ho detto come doveva cambiare il loro nome. be', semplice, dovevano solo togliere la qualificazione nazionale, invece di "Machol Israeli Dancing Club" dovevano diventare "Machol Group". Sembra che qualcuno fra gli altri partecipanti avesse una certa allergia allo stato di Israele e chiedesse questa cortesia, che gli organizzatori hanno prontamente accettato, ma gli egoisti israeliani hanno respinto, incredibilmente protestando  (http://www.jewishnews.net.au/israeli-dance-troupe-axed/23672) .

Che strano, eh. Ci sono quelli che hanno l'allergia alle fragole e quelli che non sopportano l'aglio. Poi ci sono quelli che non sopportano Israele. Sono diffusi, per esempio fra gli atleti iraniani e di recente anche tunisini. E' più forte di loro, se devono competere con un atleta israeliano o fare spettacolo accanto a una troupe che ha nel nome Israele, si sentono male. Ma mentre è facile ottenere piatti senz'aglio o fragole, è difficile ottenere festival o gare degiudaizzate. Salvo nei paesi arabi, naturalmente, che sono da sempre e per sempre Judenrein. Ma gli ebrei insistono a imporre la propria presenza, mancano anche della buona educazione necessaria a mimetizzarsi, come in fondo ragionevolmente chiedevano gli organizzatori australiani questa volta. A proposito, mi è rimasto sulla punta della lingua il nome scientifico di questa allergia. Si tratta di una parola un po' lunga, ecco, inizia per "an" e finisce per "mitismo". Qualcuno mi aiuta?

0 commenti: